Il provvedimento di decadenza dell’affidamento dei servizi locali rientra nella giurisdizione amministrativa

M.P.C.
Nella quasi infinita discussione sui limiti della giurisdizione esclusiva amministrativa, si segnala la decisione del Consiglio di Stato (Sezione V, n. 6159/2008) che afferma la giurisdizione amministrativa sulla controversia in tema di provvedimento di decadenza (parziale o totale che sia) della concessione di un servizio pubblico locale (nel caso, il servizio entrate comunali).
In primo grado, il TAR della Calabria aveva dichiarato inammissibile, per difetto di giurisdizione, il ricorso proposto per ottenere l’annullamento di una determinazione dirigenziale di un Comune che concerneva la decadenza dell’affidamento di un servizio.
Il Consiglio di Stato ha ribaltato tale conclusione, affermando che, malgrado l’intervento “manipolativo” (da notare l’aggettivo spregiativo) della Corte costituzionale con la sentenza n. 204/2004, “il giudice amministrativo mantiene una giurisdizione esclusiva sull’affidamento dei servizi, e nell’alveo semantico della nozione di affidamento rientra pure il suo contrario, ossia ogni atto di autotutela decisorio volto a far cessare il servizio affidato”. Nel caso di specie (affidamento del servizio di accertamento e riscossione dei tributi e delle altre entrate locali), siamo per certo poi in presenza di una concessione amministrativa di servizio pubblico, ed il principio generale può trovare conferma.
La conclusione non fa una grinza, anche se la motivazione è qua e là discutibile; come nel passaggio, inutile e di dubbio fondamento, circa l’assimilabilità del caso al rapporto di partenariato pubblico-privato.
La parola finale spetta però alla Cassazione, considerato anche che nella fattispecie (che ritorna per l’ulteriore corso al TAR Calabria) è probabile che sia sollevato regolamento di giurisdizione.